martedì 24 maggio 2011




PROPOSTA VIAGGIO-STUDIO





L’Associazione Culturale G.ECO.S.
«Geografia Ecosostenibilità Sviluppo» propone, con l’obiettivo di acquisire una
visione sistemica non solo delle complessità storico-geografiche e
architettonico-paesaggistiche, ma anche delle espressioni della cultura locale,
comprese le tradizioni enologico-gastronomiche, il seguente viaggio-studio:





MONTENEGRO: IL PIÙ RECENTE STATO EUROPEO
(30
luglio - 8 agosto 2011)
.





L’intero
percorso sarà effettuato in autobus (con partenza da Lecce, soste a Brindisi e
imbarco a Bari), mentre il costo, molto
contenuto rispetto a quello di altre mete estere, consentirà di partecipare a
un viaggio (ancora in preparazione) – presumibilmente dal 27 dicembre 2011 al 5
gennaio 2012 –, dall’atmosfera magica, fiabesca e avvincente, in Oriente (se
sarà possibile) o in America Latina.



Il viaggio-studio in Montenegro (di 10 giorni inclusa
la navigazione) comprende pranzi, cene, guide, ingressi e tasse di soggiorno.
Il pernottamento sulla nave sarà solo in cabina quadrupla o in poltrona.





Quando nacque il nostro pianeta il più bell’incontro tra mare e terra
si è avverato sul litorale montenegrino. E quando vennero seminate le perle
della natura, su questo suolo vi furono gettate a mani piene!



(Lord Byron, poeta e politico
inglese).





1° giorno (30
luglio)



Raduno dei Partecipanti alle ore 14,30 a Lecce, lungo
il marciapiede del Foro Boario (di fronte all’Hotel Tiziano). Incontro con
l’accompagnatore e trasferimento in pullman privato G.T. per Brindisi e al
porto di Bari, da dove saranno prelevati i partecipanti provenienti dal resto
dell’Italia. Disbrigo delle formalità d’imbarco e partenza per Bar alle ore 20,00.
Sistemazione in cabina quadrupla o in poltrona.





2° giorno (31
luglio): BAR
OSTROG PODGORICA



Ore 7,00 arrivo a Bar, incontro con la
guida, trasferimento ad Ostrog. Visita
del più grande santuario montenegrino ortodosso ubicato in un massiccio roc­cioso,
spesso celato dalle nubi. È stato fondato dal metropolita erzegovino Basilio
nel XVII secolo, il quale fu qui sepolto e proclamato santo taumaturgo. Al
monastero arrivano pelle­grini da tutte le parti del mondo per pregare e
chiedere grazie (si crede che i resti di San Basilio di Ostrog siano
miracolosi). È un luogo di ritrovo per tutte e tre le grandi confessioni:
ortodossa, cattolica e mussulmana. Pranzo in ristorante.



Proseguimento per Podgorica (g
Titograd o Titogrado). Situata sulle rive di sei
fiumi (Moraca, Ribnica, Zeta, Sitnica, Mareza e Cijevna), presenta le
caratteristiche di una moderna città
europea, anche se
si possono riconoscere facilmente le tracce di una lunga storia. Duemila anni fa, alla
foce dei fiumi Ribnica e Moraca sorgeva, infatti, la città illirica e romana di
Birziminium, successivamente chiamata in lingua slava Ribnica, dalla prima metà del XIV secolo
Podgorica. Dal 1946 al
1990 assunse il nome di Titograd (in
onore del maresciallo Josip Broz Tito), divenendo la capitale della Repubblica Socialista del Montenegro,
federata alla Jugoslavia. Il 2 aprile 1992 riprese il nome di Podgorica e dal 21 maggio
2006 è la capitale del
neocostituito stato indipendente del Montenegro.



Cena e pernottamento in hotel lungo la
riviera di Budva.





3° giorno (1
agosto): BOCCHE DI CATTARO – PERAST –
KOTOR – TIVAT



Dopo la colazione in hotel, partenza in autobus per le
Bocche di Cattaro, tra i fiordi più belli del Mediter­raneo, che penetrano nell’entroter­ra
per ben 28 chilometri. Il suo suggestivo paesaggio ha attratto non solo grandi
letterati (Lord Byron, Bernard Show, Marga­ret Yourcenar, Ivo Andric, ecc.), ma
anche re e principi europei (la regina inglese Margaret e l’ex re italiano
Umberto II di Savoia, principesse del palazzo reale spagnolo), i più famosi
attori mondiali (Sofia Loren, Eliza­beth Taylor, Kirk Douglas) e le donne più
belle del mondo (Doris Day, Claudia Schiffer, Catherine Zeta-Jones),
conquistati dalla bellezza del Montenegro, nello stes­so modo in cui ne erano stati
attratti i patrizi romani, le cui ville adornavano la città di Risan
(insediamento più anti­co di Boka Kotorska, che già la regina Teuta aveva
scelto come sua sede e dove si conservano i mosaici del periodo romano).



Il panorama di Perast è domina­to dalla chiesa di San
Nicola del XV secolo. Al di sopra si erge la vecchia fortezza veneziana e la
torre della chiesa della Madonna del Rosario del XVII secolo. Inoltre,
rappresenta l’unità barocca meglio conservata in questa parte dell’Adriatico,
città dove i famosi capitani del mare costruirono palazzi magnifici, circondati
da giardini incantevo­li con flora esotica. Pranzo in ristorante.



Le mura medievali e le torri
delle antiche città costiere con­servano ancora oggi un tesoro storico
prezioso, rappresentato da monasteri, chiese e cattedrali, di rara bel­lezza e
valore artistico. Per questo motivo,alcune di esse, come Kotor (Cattaro), sono
state incluse nel patrimonio culturale sotto la tutela dell’UNESCO.



Tivat, la
città più giovane di Boka, durante il Medioevo fu un luogo dove i nobili realizzarono
i loro ca­stelli, ville e chiese, mentre attualmente è un
moderno porticciolo per gli appassionati di nautica.



Cena e pernottamento in hotel.





4° giorno (2
agosto): CETINJE – VILLAGGIO DI NJEGUSI



Dopo la colazione in hotel, partenza per
Cettinje (ai piedi del
monte Lovcen), capitale storica e sede reale del Montenegro, così come
testimoniato dalle sue architetture: la Sala da biliardo (costruita da Njegos
nel 1838), il palazzo del re Nicola, il Piava palata (Palazzo Blu), lo Zetski
dom ed altri edifici dove un tempo erano collocati i con­solati delle grandi
potenze europee (nel palazzo del Governo, in stile neo-barocco, adesso si trova
il Museo d’arte nazionale, dove è ubicata la Cappella blu con una delle icone
più famose del mondo cristiano: la Madonna di Filermosa, oltre ad alcune
collezioni di arte contemporanea. Nel monastero della cittadina, simbolo della
spiritualità montenegrina, della storia, dell’amore per la li­bertà e per
l’istruzione, si conservano inoltre le salme e reliquie di grande valore, come la
mano di San Giovanni Bat­tista e il primo libro stampato nei Bal­cani dagli
slavi del sud
.



Pranzo in ristorante.



Proseguimento per il Villaggio di Niegusi (insediamento di
17 residenti distribuiti in 6 famiglie, con età media della popolazione di 37,2
anni (28,0 per gli uomini e 52,5 per le donne).



Il nome deriva da una delle più
antiche tribù montenegrine che abitava quest’area e che ancora oggi si trovano
in piccole comunità, conservando l’architettura originaria delle case. Due
prodotti tipici esclusivamente di questa zona contribuiscono in modo decisivo a
caratterizzare la cucina tradizionale montenegrina: il Njeguški sir (un
formaggio) e Njeguški pršut (un prosciutto).



Questo villaggio è conosciuto
soprattutto per essere stato il luogo di nascita di molti principi e re del
Montenegro appartenenti alla dinastia dei
Petrović-Njegoš, che ressero lo stato dal 1696
al 1918.



Cena e pernottamento in hotel.






giorno (3 agosto): LAGO DI SCUTARI



Colazione
in hotel, mattinata libera e pomeriggio escursione per Scutari, il lago più grande dei Balcani, nonché la riserva
più estesa in Europa di uccelli, l’ultimo habi­tat dei pellicani nel vecchio
con­tinente. Le sue rive si presenta molto frastagliate con vari golfi, isole e
penisole, anche se in parte sta­gnanti (coperte di un ampio stra­to di canne e
di un “tappeto” di piante palustri) e in parte sassose (con baie nascoste tra i
macigni aspri del monte Rumija).



Cena e pernottamento in hotel.





6°, 7° e 8°
giorno (4, 5 e 6 agosto).



Colazioni e pranzi in hotel, mattinate libere e pomeriggi
per shopping ed escursioni con nostro autobus, non guidate, per i luoghi più
caratteristici montenegrini
.



Cena e pernottamento in hotel.





9° giorno (7
agosto): BUDVA – ULCINJ – STARI BAR



Dopo la
colazione in hotel, partenza per un luogo tra i più bel­li della costa adriatica: Budva, palcoscenico estivo
del teatro e dei festival, città di spiagge me­ravigliose e di vita notturna
.
Da quanto testimoniano i
reperti archeologici, la città è fra gli insediamenti più antichi di questa
parte del Mediterra­neo, risalente a 2500 anni fa. Secondo la leggenda fu
fondata da
Cadmo,
figlio del re fenicio Agenora, esiliato da Tebe e arrivato su di un carro
tirato da buoi sulla costa Adriatica. Nel centro di Budva, è stata scoperta una
necropoli romana e sotto di essa un’altra greca. Cinta dalle mura del XV secolo,
torri difensive e spianate delle for­tezze, è costituita da una struttura formata
da budelli e piccole piazze con monumenti delle varie culture mediterra­nee, dove
si svolge la manifestazione artistico-culturale più importante della regione “Budva,
città del teatro”.



Proseguimento per Ulcinj, una delle baie più belle del mondo e la città più meridionale del Montenegro.
In passato era nota col nome di Dolcinio di Cita e alcuni hanno ipotizzano che
Miguel Cervantes, nel famoso libro “
Don
Chisciotte”, abbia dato al personaggio principale il nome di Dulcinia, proprio
dopo Despite his status as a captive held far from
his home, Cervantes was inspired in Ulcinj and we hope that you will also find
your inspiration in Ulcinj.
la sua esperienza a Ulcinj, dove l’autore
spagnolo pare sia stato tenuto prigioniero per diversi anni dopo essere stato
catturato in mare dai pirati corsari al largo della costa di Barcellona (
​​in Spagna). Città di origini antichissime, ha
conosciuto il dominio illirico, romano, bizantino, montenegrino, serbo e
veneziano. Conquistata dai turchi nel 1571, fu trasformata in una base di
pirati, da cui le loro veloci navi pattugliavano l’Adriatico attaccando le navi
cristiane e portando schiavi e bottino nel porto. Numerosi tentativi veneziani
di riconquistare la città non hanno dato risultati, fino a quando nel XIX
secolo i feroci pirati si trasformarono in pacifici mercanti e navigatori.



Pranzo in ristorante.



Continuazione per Stari Bar (= Vecchia Bar), la città vecchia di Bar (in
italiano Antivari), a pochi chilometri dalla nuova e moderna, alle pendici dei
monti
Rumija (Monti Romea),
grande
porto nel quale approdano navi mercantili e passeggeri da quasi tutti i paesi
costieri, nonché la prima stazione dalla quale partono i treni in direzione di
Belgrado e dell’Eu­ropa.
Il primo
insediamento, risalente all’
VII secolo
a.C.
, venne distrutto dai romani
nel corso dell’invasione della
Dalmazia nel III secolo. Ricostruita dai bizantini
sette secoli dopo, fu poi cittadella
veneziana e turca.



Tra il 1443 e il 1571, la città
fu governata da
Venezia che lasciandole un’ampia autonomia
e la concessione di continuare a battere moneta e amministrare la giustizia, prosperò
e intensificò i rapporti commerciali con l’Italia (in particolare con la
Puglia. Nel 1571 fu invasa dai
Turchi (trasformarono molte chiese in moschee e stravolsero l’impianto
urbanistico della città) fino al 1870, quando i
guerrieri montenegrini dell’esercito di Re
Nicola riuscirono a liberarla (fu proprio in questa battaglia che venne
pesantemente danneggiata e quindi abbandonata).







IMBARCO A BAR ALLE 18 E PARTENZA ALLE ORE 20





10° giorno (8 agosto): BARI



Arrivo a Bari (intorno alle ore
7,00), da dove i partecipanti raggiungeranno le proprie regioni.







FINE DEI NOSTRI SERVIZI







AI
PARTECIPANTI SARANNO FORNITE LE
NOTIZIE
UTILI PER IL VIAGGIO su lingua, clima, passaporto, carta d’identità valida per
l’espatrio o, ecc.. La c
arta d’identità
tradizionale non deve avere l'apposizione di un timbro di proroga sul retro,
mentre quella elettronica (valida per l'espatrio) deve essere priva dell'attestato
cartaceo di proroga di validità del documento.







QUOTA
INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE in doppia Euro 1.235,00





Supplemento camera
singola, intero periodo
200,00







La quota
comprende:



- Viaggio in bus G.T.



- Escursioni come da
programma



- Passaggio marittimo A/R, in
cabina quadrupla (non sono disponibili cabine doppie)



- Riduzione di € 25.00 A/R
per chi opta per le poltrone;

- Sistemazione per 7 notti in hotel 3***/3*** sup. in camere doppie con servizi
privati



- Pasti come da programma (dal
pranzo del 31/07/11 a quello del 07/08/11), serviti in ristoranti locali o in hotel



- Servizio di guida locale in
italiano come da programma



- Ingresso al Museo marittimo,
alla Cattedrale di St.Trifone e al
centro storico di Kotor



- Ingresso al Centro storico sia
di Budva sia di Cetinje ed al Lago di Skutari



- Tasse di soggiorno montenegrine



- Assicurazione medico
bagaglio





La quota non
comprende:




  • Bevande, biglietti di ingresso ai siti non specificati, facchinaggio,
    mance, extra in genere e tutto quanto non espressamente indicato nella
    voce “la quota comprende”

  • Mancia per guida ed autista di 10,00 euro (totale)

  • Supplemento facoltativo per effettuare l’escursione in barca alle
    Bocche di Cattaro (il costo, al momento non è stato ancora comunicato)

  • Avvicinamenti con altre regioni

  • Supplemento singola in hotel
    € 200,00





I
partecipanti possono recedere dal contratto con le seguenti penalità:



25%
prima di 35 giorni; 50% prima di 15 giorni; 75% prima di 10 giorni; 100% dal 9°
all’ultimo giorno.





Le
prenotazioni dovranno pervenire entro il 10
giugno 2011
(con un acconto di 535,00 € che sarà rimborsato se non si
dovesse raggiungere il numero minimo di 20 paganti; il saldo invece dovrà
avvenire, improrogabilmente, entro il 20
luglio
), presso la Segreteria dell’Associazione G.ECO.S. in Via Vienna n.
26 di San Donato di Lecce (Tel/Fax: 0832.347774 - 328.6486122 / mail: viaggia
congecos@libero.it - adele.quaranta@unisalento.it), oppure
l’Agenzia Viaggi Chiriatti in Corso Re d’Italia n. 61, 73013 Galatina (LE), n°
tel. 0836-528551/561615, Fax: 631495. Il versamento della somma può essere
effettuato, anche tramite bonifico, sul conto corrente bancario intestato a:





CHIRIATTI VIAGGI DI CHIRIATTI ROMINA
& C., le cui coordinate bancarie sono le seguenti:



SAN PAOLO BANCO DI
NAPOLI -
Piazza Dante Alighieri n. 95, Galatina (LE)



IBAN: IT 31
U 01010 79652 1 00000008928





PER INFORMAZIONI:



RIVOLGERSI ALLA PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE
G.ECO.S., Prof.ssa Adele Quaranta



oppure a: AGENZIA CHIRIATTI VIAGGI
(0836-528551/561615)



Il Vulture fra natura, storia e tradizioni























Associazione Culturale GE.CO.S.


Via Vienna, 26 - 73010 SAN DONATO DI LECCE (LE)


0832.347774 (Tel/Fax)








































PROPOSTA ESCURSIONE SCIENTIFICA







L’Associazione Culturale G.ECO.S.
«Geografia Ecosostenibilità Sviluppo» propone la seguente escursione:





IL VULTURE FRA NATURA, STORIA E
TRADIZIONI



(26, 27 e 28 agosto 2011)







L’escursione in Basilicata – un’esperienza in parte
rivissuta nell’agosto 2010, ma con tappe diverse, intende approfondire la
conoscenza del diversificato patrimonio ambientale (laghi, vette rocciose,
greggi, fiumi e torrenti su alvei pietrosi, prati fioriti e distese di
ginestre, boschi di faggi) e culturale (castelli, parchi archeologici, chiese),
in un’area tra il Materano e Potentino dove si fondono suggestioni, pace,
serenità e incomparabili bellezze paesaggistiche, in grado di esprimere
specificità uniche ed incontaminate.



Se da un lato, questi ambiti territoriali in molte
parti d’Italia, a volte, risultano degradati e mortificati dall’inquinamento,
cementificazione, ipersfruttamento ed elevato carico demografico, dall’altro,
in Basilicata, grazie all’uso equilibrato delle risorse disponibili, alla
conservazione delle risorse e dell’intero ecosistema, agli interventi di
utilizzazione e razionale programmazione, sono in grado di offrire
significative ricadute in campo socio-economico, perché adeguatamente inserite
nel circuito turistico. Il Parco della Grancìa – situato alle falde del
versante montano su cui ricade Brindisi di Montagna (comune in provincia di
Potenza con circa 1.000 residenti) –, attraverso l’allestimento della “Storia
bandita” (incentrata sul racconto di
vicende legate ai banditi lucani in
lotta contro il Regno d’Italia, dopo l’Unità), rappresenta, infatti, uno dei
rari esempi dove ambiente e tradizioni coesistono armonicamente, promovendo la
salvaguardia, la valorizzazione e lo sviluppo locali, con conseguenze positive
sul turismo, oltre che sul commercio, agricoltura e artigianato.





L’itinerario – della durata di tre
giorni – si svolgerà nelle due province di Matera e Potenza, con partenza in
autobus da Lecce e soste a Brindisi.





I° GIORNO:
venerdì 26 agosto.



Raduno dei Partecipanti alle ore 12,00 lungo il
marciapiede del Foro Boario (di fronte all’Hotel Tiziano). Incontro con
l’accompagnatore, trasferimento in pullman privato G.T. e partenza per la
visita guidata di TRICARICO (MT),
comune con circa 6.000 abitanti e prevalentemente montuoso, il cui nome deriva
da Trigarium (maneggio per cavalli), da cui gli abitanti prendono il nome
(Tricaricesi). Nota come città arabo-normanna, possiede uno dei centri storici
medioevali più importanti e meglio conservati della
Basilicata,
dove spiccano la cattedrale di Santa Maria
Assunta
(
voluta da
Roberto il Guiscardo, nella quale, nel 1383, Luigi I d’Angiò fu incoronato re di Napoli); i conventi (Sant’Antonio di Padova,
Santa Chiara, Santa Maria del Carmine, San Francesco d’Assisi, Santa Maria
delle Grazie); le torri (della Saracena
e della Ràbata – che rievocano l’
arrivo di saraceni a inizio del IX
secolo e normanna); le porte della città fortificata; i palazzi
ducali nobiliari, ecc.



Tricarico ha dato i natali a Rocco Scotellaro (scrittore, poeta e politico italiano – nato il 1923 e morto il 1953 –, figura-simbolo
del rinnovamento politico e culturale del Meridione).



Sistemazione e cena in hotel a Potenza.





II° GIORNO:
sabato 27 agosto.



Dopo la colazione in hotel, partenza in autobus per
visitare il CASTEL LAGOPESOLE (
frazione di Avigliano, in
provincia di Potenza, che conta 652 abitanti).
L’alternarsi al suo interno di stili ed elementi architettonici variegati,
evidenzia le diverse fasi costruttive nell’arco dei secoli e rappresenta uno
degli esempi più belli e caratteristici di castelli federiciani nel Sud Italia.
A pianta rettangolare, è racchiuso fra quattro torri angolari, posto in
posizione collinare per dominare l’intera valle e voluto dall’imperatore
Federico con funzione di residenza di caccia (fu, inoltre, la dimora ideale
di
Manfredi,
figlio di
Federico II, che la privilegiò alla
capitale del suo regno). La parte più interessante del Castello, ubicata nel
lato del cortile grande, è quella che dà accesso ad una bellissima cappella di
stile angioino e a diverse sale, tra cui quelle denominate “dell’imperatore e
dell’imperatrice”, di notevole pregio artistico.



Se
il castello di Lagopesole è il più bello, magico e misterioso, quello di MELFI (16.110 ab.) è il più noto della
regione. Abitata dai Dauni e Lucani, diviene romana come attesta il
ritrovamento di una villa e di alcuni mosaici, ma raggiunge una certa
importanza sulla Valle dell'Ofanto con i Longobardi, fino a diventare capoluogo
politico e amministrativo con i Normanni, prima che fosse scelta Palermo,
condizionata dalla necessità di controllo delle vie di comunicazione antiche
(sia dei percorsi della transumanza, sia degli itinerari di collegamento tra
Tirreno, Adriatico e Ionio, con le valli dei fiumi Ofanto, Sele e Bradano).



Nel
1042 Guglielmo d'Altavilla, divenuto Conte di Puglia, costruì un castello
edificato su una preesistente rocca bizantina, dove si svolgono quattro concili
papali tra il 1059 e il 1101 e Urbano II bandisce la prima crociata nel 1089.



Qui,
nel 1231, Federico II promulgò le Constitutiones
Augustales
del Regno di Sicilia, il primo vero e proprio testo organico
medievale di leggi scritte per disciplinare tanto la materia civile quanto
quella penale. È diviso in due parti, una raccolta intorno al cortile d’onore
di rappresentanza; l'altra più legata ai fatti d'arme.



Il Castello di Melfi,
utilizzato come tesoreria regia, deposito delle riscossioni effettuate in
Basilicata, nonché come prigione di nobili, mogli spodestate, cardinali e numerosi
vescovi francesi e tedeschi, si integra con la cinta fortificata che circonda
il centro storico, ancora intatta in numerosi tratti.





Proseguimento – accompagnati da uno studioso locale –
per la zona del VULTURE E LAGHI DI MONTICCHIO.



Il Vulture
(talora Vulture-Alto Bradano o Vulture-Melfese),
subregione
della
Basilicata
settentrionale, dominata dal massiccio dell’omonimo m
onte (1.326 m) – vulcano non più attivo già
da epoche protostoriche, ma che non può ancora, a rigore scientifico, definirsi
"spento" –, conserva un ricco patrimonio ambientale e naturalistico,
come aree da pascolo, torrenti sub-montani e sorgenti, da cui sgorgano acque
minerali acidule che hanno permesso lo sviluppo di industrie d’imbottigliamento
che esportano in tutta Italia, altresì, presenta una grande varietà
morfologica, floristica e faunistica. Nella parte orientale, infatti, i venti
caldi di influenza
adriatica contribuiscono allo sviluppo di frutteti, uliveti e
vigneti (il vino
DOC per eccellenza della zona
è l'
Aglianico del
Vulture
, dal nome del vitigno di origine greca Ellenico, diffuso anche nell'Avellinese e nel
Beneventano). Nella parte
occidentale, condizionata invece da correnti fredde appenniniche, si pratica la
cerealicoltura e sono presenti le conifere (
cedri, cipressi,
pini, douglasia
e
abeti)
e altifoglie (
salici,
olmi, pioppi, ontani, frassini,
robinie
e
noci). Nelle zone a
ridosso delle aree boscate (tra i 600 ed i 700 metri di altezza), invece, il
paesaggio è composto da orti, prati e pascoli, mentre la specie arborea più
rappresentativa è il
castagno (diffuso tra i 600 ed i 1.000 m d’altitudine). L’area
costituisce, inoltre, un habitat naturale per varie specie faunistiche (come la
poiana,
il
nibbio reale,
il
gheppio volare, lo sparviero,
la
civetta,
il
barbagianni
e il
gufo reale).
Nel
1971 fu fondata la Riserva
regionale “Lago piccolo di Monticchio
”, che rappresenta l’habitat
naturale della
Brahmea europea, una farfalla notturna che
vive solo qui.



Alle pendici del Monte Vulture si trova un
cratere che contiene i due laghi vulcanici di
Monticchio, entrambi di
forma ellittica e separati da un istmo largo 215 m. Pur comunicando tra loro,
presentano un diverso colore: il Lago Piccolo è verdastro (esteso16 ettari, ha
il perimetro di 1.800 m, con sponde ripide che scendono fino ad una profondità
di 38 m), mentre il Lago Grande è verde oliva (la superficie è di 38 ettari e
il perimetro di 2.700 m, con bassifondi che solo a nord si inabissano fino a 36
m). Dal primo, a quota 658 m e alimentato da sorgenti subacquee, l’acqua
defluisce attraverso un ruscello nel Lago Grande, a quota 656 m.



Pranzo autogestito.





Rientro in hotel a Potenza nel tardo pomeriggio e in
serata arrivo a BRINDISI DI MONTAGNA
presso il Parco della Grancìa, dove si assisterà allo spettacolo della “Storia
Bandita” ruotante intorno al brigantaggio,
sviluppato in tutto il Meridione italiano e originato dalle condizioni di vita
misere, disoccupazione ed analfabetismo dopo l’unità d’Italia. I briganti (tra
i quali si distinsero il rionerese Carmine
"Donatelli" Crocco
, l’atellano
Giuseppe “Zi Beppe” Caruso, il melfitano Michele Schirò,
il sanfelese
Vito “Totaro” Di Gianni e il rapollese Teodoro Gioseffi noto come “Caporal Teodoro”),
trovarono rifugi ideali nelle montagne della zona, ma la rivolta fu poi
soffocata nel sangue e con condanne a morte.



La singolare ed originale rievocazione, ben inserita
nella celebrazione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, si svolge su un’area
di 25.000 mq e ruota intorno alle vicende del capobanda
Carmine
Donatelli
Crocco
, il quale, dopo aver combattuto prima tra le fila borboniche
e poi garibaldine, si pose alla guida di circa 3.000 cafoni armati contro il re
piemontese, ma alla fine fu tradito da Caruso (uno dei propri uomini) al quale
aveva portato via la donna amata.



Protagoniste dell’affrancamento delle genti del Sud
furono anche le brigantesse, “figure fiere, orgogliose che seguono i loro
uomini e li servono amandoli. Pronte anche ad uccidere se violano i loro codici
segreti. Donne che non cercano padroni,
ma compagni con cui condividere anche la loro causa. Donne diverse, bandite dal
moralismo muliebre imperante, che nella seconda metà dell’Ottocento le voleva
angelicate, virtuose, pallide e sottili” (L. Palmieri). Donne quotidianamente
all’insegna del pericolo, le quali operarono attivamente accanto ai propri
uomini, soffrirono e gioirono con loro, lottarono in nome degli stessi ideali e
per il riscatto del Sud.



La storia meridionale e il dramma della gelosia
alimentano, pertanto, uno spettacolo originale (partecipano gratuitamente 450
attori volontari, scelti tra la popolazione locale), in cui non solo convivono
armonicamente teatro, cinema e musical, effetti singolari prodotti da suoni e
luci proiettati sullo sfondo rappresentato dalla montagna, musiche e canti,
fuochi pirotecnici, scene di combattimento, sparatorie, colpi di cannone e
cavalli al galoppo, ma altresì si svolge la vita quotidiana e si muovono con
ritmo frenetico briganti, popolani, monaci, bambini, soldati piemontesi e
francesi, guardia nazionale, repubblicani, bersaglieri, lancieri, gendarmi,
sanfedisti, cantanti e danzatori.



Uno spettacolo multimediale firmato da Giampiero Berri
e Oreste Lopomo, mentre la direzione artistica è affidata a
Jean-François Touillard,
la consulenza storica a Tommaso Pedio (il più importante studioso del
brigantaggio), la regia a Victor
Rambaldi (figlio di Carlo) creatore di «E.T.» e di «King Kong» oltre che tre
volte Oscar per gli effetti speciali, la colonna sonora a
Lucio Dalla
e
Antonello Venditti. Inoltre, vi partecipano –
prestando la propria voce – artisti famosi come
Michele
Placido
(doppiatore di Crocco), Lina Sastri, Orso Maria Guerrini, Paolo
Ferrari e Nanni Tamma.



Cena autogestita nel Parco della Grancìa. Rientro a
Potenza.





III° GIORNO:
domenica 28 agosto.



Dopo la colazione in hotel, partenza per il LAGO DI S. GIULIANO, ricadente in un’area naturale
protetta
della Basilicata
(istituita con legge regionale nel
2000),
dichiarata dal Ministero dell’Ambiente area SIC (
Sito di
interesse comunitario
) ed area ZPS (Zona di
protezione speciale
) e dal maggio
2003 inserita, con decreto
ministeriale, nell’
elenco delle zone umide italiane
previste dalla
Convenzione
di Ramsar
per la conservazione delle aree di interesse internazionale per
la fauna acquatica.



San Giuliano è legata alla
nascita dell’omonimo invaso artificiale creato per scopi irrigui dallo
sbarramento del fiume
Bradano
negli anni tra il
1950 ed il 1957, grazie al programma
economico di aiuti del
piano
Marshall
. La sua presenza ha attirato sin dal principio numerose specie di
uccelli (circa 180), soprattutto durante lo svernamento e le migrazioni tra cui
aironi
cinerini
, garzette,
svassi, folaghe, cormorano, volpoca e oca
selvatica
, di rapaci (nibbio reale e bruno,
poiana e di passeriformi (in
particolare, il
pendolino costituisce il simbolo dell’oasi del
WWF) e di mammiferi (
istrice, tasso, gatto
selvatico
, faina
e qualche esemplare di
lontra), oltre a eventi ornitologici ritenuti eccezionali,
come ad esempio la presenza nell’autunno del
1989 della casarca (raro esemplare
di anatra), nel
1994 di un
adulto di pellicano, nel dicembre del
1995 di dodici eleganti cigni
reali, nell’
agosto 2006 di uno scheletro fossile di balena risalente al pleistocene (cioè circa un
milione di anni fa) – recuperato nel
2008
e trasferito in un laboratorio della Soprintendenza per il patrimonio storico,
artistico e demoantropologico, in attesa di essere esposto nel M
useo
Archeologico Nazionale “Domenico Ridola
” di Matera –, nel 2010 di un esemplare della
rarissima albanella pallida trovata ferita, ecc.





Proseguimento
per la Gravina di Picciano dove ricade la
CRIPTA DEL “PECCATO ORIGINALE
” (il nome deriva dal pannello, posto sulla
parete di fondo, riproducente l’episodio biblico del Peccato Originale), che
sarà illustrata da studiosi locali. Risale all’inizio del IX secolo ed è
radicata nella memoria locale come la “Grotta dei Cento Santi”, poiché
completamente affrescata. Già chiesa del fronteggiante cenobio
longobardo-benedettino, rappresenta una delle testimonianze più significative
della pittura altomedievale dell’area mediterranea. Per il valore teologico e
artistico del compendio pittorico, la chiesa-grotta è stata definita “la
Cappella Sistina” della pittura parietale rupestre.





Pranzo leggero presso UN’AZIENDA VITIVINICOLA (a base di prodotti tipici locali) e,
successivamente, visita guidata di MIGLIONICO
(2.630 ab.), con il castello, appartenente alla famiglia Sanseverino, che
prende il nome dalla congiura, organizzata l’1 ottobre 1481, dai baroni ai
danni di Ferdinando I d’Aragona re di Napoli e conclusa con una sanguinosa
strage. Da quel momento il castello fu chiamato del "Malconsiglio".
Il maniero ha la forma di un parallelogramma, fiancheggiato da sette torrioni
(quelli più antichi sono quadrati), due bitorri e alcune torri circolari (poste
ai vertici della costruzione). È costruito su due livelli, con un ballatoio che
risale ad una ristrutturazione voluta dai Revertera nel 1600. La parte più
bella è rappresentata dalla Sala della Stella o degli Spiriti (nelle nicchie
intagliate nei muri erano custoditi i tesori dei suoi abitatori).



La chiesa di San Francesco,
invece, è situata nei pressi del comune ed è affiancata da un piccolo convento
con campanile romanico, nel cui interno è conservato il meraviglioso polittico
di Cima di Conegliano del 1499 (soprannome di Giovanni Battista Cima,
pittore italiano, esponente
della
scuola
veneta
del XV secolo, il quale, dopo Giovanni Bellini ed il
Carpaccio, e prima di Giorgione, fu il pittore prediletto di Venezia per l’atmosfera argentea che , leggera, aleggia
sul paesaggio italiano). Il polittico di Miglionico, acquistato a Lipsia sul
finire del Cinquecento con il compito di ornare il coro della chiesa madre,
esprime tutto lo stile pittorico limpido e armonioso del Cima e costituisce uno
degli esempi più significativi di arte importata in Basilicata.





L’escursione in Basilicata si concluderà, infine, se
rimarrà tempo sufficiente, con una passeggiata a MATERA.







FINE DEI NOSTRI SERVIZI - RIENTRO A LECCE IN TARDA SERATA







IL PROGRAMMA POTREBBE SUBIRE MODIFICHE
SENZA ALTERARE IL CONTENUTO DELLE VISITE










QUOTA
INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (in doppia): Euro 275,00



(Supplemento camera singola: Euro 50,00)









La quota comprende:



- Sistemazione
in albergo, in camere doppie con servizi privati



- Trattamento e pasti come da programma



- Autopullman privato G.T. per tutta la durata
del viaggio



- Visite guidate come da programma, esclusi
ingressi indicati in “La quota non comprende”



- Assicurazione (assistenza medico-bagaglio per
tutta la durata del viaggio)





La
quota non comprende:



- Ingresso al Parco della Grancìa e alla rappresentazione della “Storia
Bandita”



- Entrate nei Musei il cui costo è il seguente:



Castello di Lagopesole 2,00 € con guida (è invece gratuito per le persone con
anni superiori ai 65 o inferiori ai 18); Museo Archeologico di Melfi (2,50 € intero, € 1,25 ridotto dai 18 ai 25 anni, gratuito
per <18 e >65
); Cripta del Peccato Originale 8,00 € con guida



- Supplemento singola 50.00 €



- 15,00 € mance per guide



- Mance, extra di natura personale e tutto
quanto non espressamente menzionato in “La
quota comprende”





Per bloccare autobus e albergo, le prenotazioni
dovranno pervenire entro l’1 agosto
(con un acconto di 100,00 € che sarà rimborsato se non si dovesse raggiungere
il numero minimo di 20 paganti; il saldo invece dovrà avvenire,
improrogabilmente, entro il 19 agosto),
presso la Segreteria dell’Associazione G.ECO.S. in Via Vienna n. 26 di San
Donato di Lecce (Tel/Fax: 0832.347774
328.6486122), oppure l’Agenzia
Viaggi Chiriatti in Corso Re d’Italia n. 61 di Galatina (0836-528551/561615,
Fax; 631495). Il versamento della somma può essere effettuato, anche tramite
bonifico, sul conto corrente bancario intestato a:





CHIRIATTI
VIAGGI DI CHIRIATTI ROMINA & C., le cui coordinate bancarie sono le
seguenti:



SAN PAOLO
BANCO DI NAPOLI - Piazza Dante Alighieri n. 95, Galatina (LE)



IBAN: IT
31 U 01010 79652 1 00000008928





PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE
CULTURALE GE.CO.S. (Prof.ssa Adele Quaranta - Tel/Fax: 0832.347774;
328.6486122;



e-mail: viaggiacongecos@libero.it - adele.quaranta@unisalento.it)





PER L’ORGANIZZAZIONE TECNICA ALL’AGENZIA VIAGGI CHIRIATTI



(0836-528551/561615;
Fax: 631495)