giovedì 28 ottobre 2010

CALANCHI: UN PATRIMONIO LUCANO UNICO NEL MEDITERRANEO

È di qualche giorno fa la notizia che la Giunta Regionale della Basilicata, su proposta dell’Assessore Agatino Mancusi, ha varato un disegno di legge per l’istituzione della riserva naturale dei “Calanchi di Montalbano Ionico”, che ricade interamente in questo comune del metapontino.

“L’iniziativa è senza dubbio importante e lodevole e segna il risultato di studi realizzati da me e dal Prof. Fabio Lentini dell’Università di Catania agli inizi degli anni ’80, su incarico della Giunta Regionale presieduta all’epoca da Vincenzo Verrastro, che aveva una visione molto avanzata del territorio e della valorizzazione delle sue risorse” – afferma Silvestro Lazzari, già responsabile dell’Ufficio Geologico Regionale.

“L’iniziativa di realizzare un vero e proprio parco si interruppe, per sopravvenuti problemi derivanti dal terremoto del novembre 1980” - continua Silvestro Lazzari.

Più di recente geologi dell’Università di Bari hanno approfondito le precedenti ricerche ed hanno stimolato l’interesse dell’Amministrazione Comunale e di associazioni locali, che hanno promosso l’istituzione della riserva naturale.

L’area dei calanchi di Montalbano Ionico rappresenta solo una parte di un territorio molto ampio in cui prevalgono queste forme morfologiche molto particolari, area che è racchiusa tra i comuni di Pisticci, Craco, Aliano, Sant’Arcangelo e Tursi.

Un comprensorio, caratterizzato da un paesaggio spettacolare ed unico, è ubicato tra Aliano e Craco, dove i calanchi si sviluppano con continuità attraverso forme molto diversificate, che ricordano sculture e paesaggi modellati dall’acqua nel corso di millenni. Si trovano, infatti, forme calanchive con creste molto sottili, rilievi a “dorso di elefante”, cupole e piramidi di argilla, di un tipico colore grigio cenere che si tinge di rosso e di verde in primavera.

“Questo territorio, per le sue vaste dimensioni spaziali, costituisce un paesaggio unico, che non ha eguali sia in Italia, che nell’intera Europa” – ci conferma Silvestro Lazzari, che specifica anche che “solo in Spagna ed in Grecia vi sono forme morfologiche similari, anche se meno estese”.

Tuttavia un pericolo si nasconde per la salvaguardia di questa importante risorsa ambientale della regione. Da qualche anno nella zona vengono, infatti, realizzati lavori di spianamento dei versanti, per ricavare superfici idonee alla semina dei cereali, con la conseguente modifica delle aree a calanchi.

Questi interventi sono da evitare, sia per la scarsa produttività agricola di queste aree, sia perché in questo modo la risorsa paesaggistica ed ambientale, spesso ricoperta da lembi residui di macchia mediterranea, in cui vi sono specie faunistiche tipiche, subisce un degrado irreversibile, con notevoli danni per la biodiversità.

“L’unicità di questi habitat, nell’intero ambito mediterraneo – conclude Silvestro Lazzari – costituisce un motivo di grande interesse non solo ambientale, ma anche economico, per un turismo sostenibile di tipo culturale”.

Silvestro Lazzari